Triduo preghiera A Santa Gemma Galgani



Triduo preghiera A Santa Gemma Galgani
Preghiera introduttiva (per i tre giorni)

Vogliamo scorrere questi giorni, cara santa Gemma, in piu stretta compagnia con Te; insieme a Te e con il tuo aiuto, vogliamo interrogarci sulla nostra vita, dimenticando per un attimo Ie cose quotidiane per immergerci nella conternplazione di cio che siamo, di quello cui aspiriarno, del significato ultimo del nostro cammino sulla terra: un significato che troppo spes so ci sfugge a causa della nostra incapacita di pensarci e di pensare, rna che occorre conoscere profondamente per evitare smarrimento e perdizione.

Insieme a Te e da Te sostenuti, vogliamo contemplare il mistero della nostra vita, il mistero del Cristo che hai amato e che vogliamo amare, quale sola risposta aile inquietudini che costringono il cuore, e quale unico fondamento per una costruzione che ci esalti, dettando a noi la misura esatta di ogni cosa.

Sostienici, cara santa Gemma, nel cammino che oggi avviamo e fa' che quanta matureremo in questi giorni sia molto piu che una semplice suggestione: sia per tutti noi la rinnovata coscienza di una vita da condurre nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

1) giorno: ogni uomo e una promessa

Ogni uomo e una promessa; e, come ogni promessa, ogni uomo esige di essere compiuto. Ma nulla, proprio nulla;" lascia supporre che tale compimento debba caricarsi di un respiro totale, a misura della promessa che noi siamo. Le nostre aspirazioni sono sempre qualcosa in piu rispetto aile nostre conquiste ed ogni nostra conquista sfuoca dinanzi al bisogno del cuore, solo in parte e mai definitivamente esaudito. Sconfitti, dunque? 0 tutto questa e il segno che altrove e non nelle cose e necessario imparare a guardare?

Padre, Ave e Gloria.

Non e un caso se il contenuto della salvezza trae origine da una promessa e in una promessa si sostanzia. La promessa di Dio muove Abramo aIle origini; intorno a quella promessa si sviluppa Ia storia di un popolo; quella promessa sostiene, nel tempo, e di tra Ie piu pesanti frustrazioni quanti, consapevoli dell'inutilita radicale dell'esperienza umana abbandonata a se stessa, invocano un segno che, salvandola, Ia esalti. Ed e a quella promessa che Cristo fa riferimento quando afferma che il tempo e compiuto e che il Regno dei cieli e vicino; quando si pone come punta di riferimento unico e irrepetibile dichiarandosi Via, Verita e Vita.

Padre, Ave e Gloria.

Cristo fu per Gemma Galgani Via, Verita e Vita. In Lei, al confronto con Cristo, sbiadi ogni altra strada; non altra verita Gemma conobbe che il di Lui amore trafitto; non altra vita Gemma seppe che Ia vita nuova maturata sulla croce, esplosa nella resurrezione, annunziata in mille incontri Iungo Ie strade di mille villaggi, figurata nella poesia di mille racconti. E nel Cristo, fedelta del Padre alIa promessa e suo compimento definitivo, cogliendo Gemma il sapore della vita, a Lui tutta si dono con I'entusiasmo di chi, avendo finalmente incontrato Ia perla di ineguagliabile valore, ad essa tutto sacrifica' perche in essa si-sente salvata.

Padre, Ave e Gloria.

Preghiera conclusiva del primo giorno

Cio che ti chiediamo, cara santa Gemma, e mnanzitutto, oggi, una coscienza chiara di essere promessa e di aver bisogno di Qualcuno che realizzi Ia promessa che noi siamo. Pensare di poterci realizzare da soli, e vano pensiero, inutile affanno: troppo grandi e troppo veri i tradimenti della vita.

Chiediamo a Te una grande capacita di possederci, una certezza suI nostro destino. Per questa e necessario che Cristo diventi per noi contenuto di salvezza e non, come spesso accade, vuota parola. Perche Lui solo puo rendere giustizia alIa nostra attesa e fare au tentica la nostra fede, aperta la nostra speranza, vera la nostra carità.

Fa' dunque capace questo povero cuore che è il cuore di ogni uomo, così spesso in balia di se stesso e dei suoi capricci, di interrogarsi e di interrogare ogni esperienza perché, conscio delle sue esigenze e dei limiti di ogni conquista che vorrebbe e non può soddisfare, senza nulla disprezzare di quanto è creato, sappia guardare con generosa determinazione a Colui che tutto compie e nel cui nome soltanto si realizza la salvezza: Gesù Cristo nostro Signore. Amen.

Padre, Ave e Gloria

2) giorno: ogni uomo è schiavitù

Non è difficile costatarlo: basta ricordare l'antica e sempre nuova verità: vedo ciò che è buono e lo approvo; inclino a ciò che buono non è. È questa lacerazione tra mente e cuore, tra effettivo ed affettivo, il segno del nostro squilibrio, della nostra schiavitù. Una schiavitù che crea in noi e, di giorno in giorno, accresce quel senso di colpa che è il nostro tormento e dal quale non possiamo liberarci per quanto patetici siano i nostri tentativi. Non ci soddisfa - è solo sottile menzogna - il perdono che accordiamo a noi stessi; non ci soddisfa - è inutile appello - il perdono che gli altri ci accordano. Ed invano, incalzati dal senso di colpa, ci sforziamo di mascherare, alienandoci, l'angoscia che ci urge dentro, nostro cibo quotidiano.

Padre, Ave e Gloria.

Il fatto è che restiamo bloccati nelle nostre contraddizioni. Vorremmo poterle risolvere, vorremmo poterle spiegare, ma a noi non è dato di farlo. Almeno da soli. Creati ad immagine e somiglianza di Dio può ridursi all'uno ciò che in noi è diviso; solo il perdono di Dio, poiché ristabilisce la verità di quella immagine e di quella somiglianza di Lui che noi siamo, può battere il senso di colpa che ci attanaglia ed aprirci a nuove prospettive di vita. Per questo Cristo predicò un Padre che perdona e per questo si fecero diverse e nuove le persone - finalmente libere -penetrate dalle sue parole di perdono.

Chi beve l'acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno", disse un giorno Gesù rivolto ad una donna inquieta e stupita. E Gemma a quell'acqua seppe dissetare il suo cuore riarso, con mente lucida e con occhi intenti. Conobbe in Cristo la misura della sua libertà e nelle braccia di Lui si strinse in un amore senza fine. Amandolo, conobbe il mistero della vita e della morte, e nulla più: non il tormento più acuto, non la più innocente distrazione valse a distoglierla da quell'amore nel quale tutto aveva trovato spiegazione, soluzione e compimento. Fu tutta di Cristo, Gemma; Ella sapeva infatti che Cristo era tutto di Lei.

Padre, Ave e Gloria.

Preghiera conclusiva del secondo giorno

Ti preghiamo, cara santa Gemma: al di là delle parole che oggi scorrono con sospetta disinvoltura riguardo alla libertà, fa' che noi, i quali conosciamo la nostra insuperabile schiavitù, sappiamo volgere lo sguardo e indirizzare la domanda a chi veramente può liberarci e restituirei alla nostra dignità.

Tu conoscesti l'intero mistero di Cristo e a Lui pienamente abbandonata, nulla temesti se non il peccato, nostro rischio e nostra infamia. Fa', Te ne preghiamo, che noi, come Te, totalmente aperti a Cristo, ed a Lui tenacemente ancorati, impariamo a vincere il peccato ed a guadagnare la libertà dei figli di Dio. L'unica vera libertà, cara santa Gemma: quella che rende puliti i nostri occhi, sereno il nostro cuore; quella libertà che fa buoni, leali; disponibili, pronti al sacrificio, all'accoglienza, all'amore.

Tu sai quanto faticoso sia per noi l'impegno alla fedeltà e come sovente ci sorprenda la tentazione della rinuncia; ma sai pure come soltanto nella fedeltà e nel superamento di ogni rinuncia è la nostra pace, la nostra vera libertà: sostienici, per questo, sempre e soprattutto nei momenti di maggiore tensione. Allora mostraci il volto buono, pietoso e condiscendente di Colui nel cui amore Ti perdesti, Gesù Cristo nostro Signore. Amen.


3) giorno: ogni uomo è precarietà

Stabilirsi, rendere definitivo ciò che è acquisito, porre radici: è questo il nostro più grande desiderio. E sentire che non è possibile; sentire che il tempo passa e noi col tempo: è questa la nostra condizione. Una condizione aspra, amara, che ci condanna a camminare, ad andare sempre, senza che nulla valga a moderare l'ansia nostra di pellegrini. E, andando, coltiviamo speranze; e le nostre speranze maturano e scolorano al ritmo del tempo e delle cose. E ancora a noi non rimane che andare, il nostro desiderio di stabilirei sempre vivo nel cuore e sempre battuto.

Padre, Ave e Gloria.

“Il tuo Regno sarà stabile per sempre",scandisce la promessa antica. "Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna", urla a Cristo la malattia dell'uomo, fatta voce e fatta coscienza. A quel Cristo che un giorno rivelò chiaramente la sua identità: "Oggi si compie questa scrittura", disse; che un giorno rivelò la sua missione: "sono venuto a liberare i prigionieri", disse; che un giorno rivelò la sua offerta: "Chi accoglie le mie parole è come un uomo saggio che costruisce la sua casa sulla roccia", disse. E non varranno ad abbattere quella casa né la furia degli elementi né l'erosione del tempo, perché prima del tempo, nel tempo e Padre, Ave e Gloria.

La vita di Gemma fu macchiata come poche dal sangue e dal dolore. E il sangue e il dolore macchia la vita di ciascuno di noi. Ma Gemma aveva accettato l'amore di Crist,o e in quell'amore puntando il suo destino, di tra le sofferenze più atroci andò serena, gli occhi sempre fissi sul "Volto" del Signore amato, a Lei compagno, meta per Lei, sua sola speranza. E chi di noi, tributari come siamo del dolore, oserebbe dire che altro nome ed altro volto è dato all'uomo nel quale salvarsi se non il Nome e il Volto di Cristo: oggetto del nostro desiderio, roccia stabile, pane che sazia e vino che dà gioia?

Padre, Ave e Gloria.

Preghiera conclusiva del terzo giorno

Cara santa Gemma, la precarietà ci distingue. Vorremmo poter affondare le radici su questa nostra terra; vorremmo poter gridare la gioia di una certezza finalmente acquisita; vorremmo poter dire di aver afferrato il significato della vita. Ma tutto è nebuloso per noi, tutto è in movimento, tutto appare privo di senso e di valore. Abbiamo ritenuto di essere diventati adulti e abbiamo esiliato Dio dal nostro mondo, convinti ormai di poter fare da soli. D'allora non sappiamo più nemmeno che cosa sia l'uomo. Andiamo senza sapere dove; coltiviamo sogni che la realtà smentisce; ed ogni giorno più avvertiamo, come un incubo, il sapore acre della nostra solitudine, della nostra mancata collocazione nel mondo e nella storia.

Ti preghiamo, cara santa Gemma, restituiscici a Dio e fa' che ciascuno di noi colga nel Cristo quella parola nuova che si cresce in cuore.

Se davvero Dio non è lontano da noi, ma è dentro di noi, fa' che ciascuno sappia tornare con coraggio dentro di sé perché, scoprendo Dio, ritrovi la propria dimensione e il sapore esatto di ogni cosa, il presupposto per una vita nuova. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

Amen.

Santa Gemma, prega per noi!

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